“MW21” di Attilio Tono: Scultura Contemporanea Italiana tra Materia e Luce
- taitgroupsrl
- 3 ott
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Nel panorama dell’arte contemporanea italiana, la scultura si conferma un campo di sperimentazione e riflessione profonda sulle forme e sulle relazioni che la materia instaura con lo spazio e il tempo. Tra gli artisti che più efficacemente interpretano questa ricerca, Attilio Tono emerge con un linguaggio scultoreo capace di sintetizzare sensibilità poetica e rigore tecnico. La sua opera “MW21”, realizzata nel 2020 con marmo di Carrara e cera d’api, rappresenta un esempio emblematico di questa tensione espressiva. L’opera racchiude nella sua forma essenziale un dialogo tra due materiali apparentemente lontani: la durezza millenaria del marmo e la fragilità organica della cera. In questa tensione si svela il cuore della ricerca artistica di Tono, che esplora la scultura come strumento per indagare materia, tempo e trasformazione.

L’opera: un equilibrio sottile tra materia e trasparenza
“MW21” si colloca al confine tra minimalismo e lirismo. Il marmo di Carrara, simbolo per eccellenza della scultura classica italiana, viene attraversato dalla presenza calda e mutevole della cera d’api. La superficie liscia e compatta del marmo incontra la delicatezza traslucida della cera, creando un contrasto che non è mai conflitto, ma piuttosto armonico equilibrio.
La scelta della cera introduce un elemento vivo e mutevole, sensibile alla luce e al calore, in opposizione alla stabilità immutabile del marmo. Tono sembra volerci ricordare che anche la materia più resistente porta in sé un destino di trasformazione. “MW21” diventa così un ponte tra permanenza e impermanenza, tra la monumentalità della tradizione e la fragilità dell’organico.

Attilio Tono: Tra Milano e Berlino, un percorso internazionale
Nato a Mariano Comense nel 1976, Attilio Tono vive e lavora tra Milano e Berlino. Dopo gli studi al Liceo Artistico Bernardino Luini di Cantù, si forma all’Accademia di Belle Arti di Brera sotto la guida dello scultore Paolo Gallerani e della storica dell’arte Jole De Sanna. Si laurea nel 1998 e avvia un percorso che lo porta a esporre in contesti italiani e internazionali di primo piano.
Docente di Scultura presso l’Accademia Aldo Galli di Como e di Tecniche dei Materiali presso la NABA di Milano, Tono intreccia pratica artistica e insegnamento, contribuendo alla diffusione della scultura contemporanea italiana anche tra le nuove generazioni.
Dal 2016 è parte del progetto PILOTE a Berlino, piattaforma che unisce artisti internazionali attorno a riflessioni comuni su spazio, materia e processi creativi.
La Ricerca Artistica di Tono
Il filo conduttore del lavoro di Attilio Tono è la riflessione sulla dinamica della materia e sulla sua instabilità. Le sue opere non si limitano a occupare lo spazio, ma lo interrogano. Che si tratti di marmo, cera, metallo o installazioni ambientali, la scultura per Tono diventa un dispositivo per osservare come le forme cambiano, si contaminano e si rigenerano.
Mostre come “Time Shapes” (Berlino, 2016) e “Ombreggiature di un ordine mobile” (Bologna, 2019) hanno sottolineato la sua attenzione verso la trasformazione e la caducità della forma. “MW21” si inserisce perfettamente in questo percorso, come sintesi di equilibrio tra classicità e sperimentazione.
La Scultura Contemporanea Italiana nel Contesto Internazionale
La tradizione scultorea italiana, che dal Rinascimento a oggi ha definito il linguaggio universale della forma, trova in artisti come Tono un’evoluzione necessaria. La scultura contemporanea italiana non è più solo monumentalità, ma anche riflessione intima e sperimentazione materica.
Il marmo, materia prediletta da Michelangelo e Canova, diventa qui supporto per un linguaggio nuovo, arricchito da materiali non convenzionali come la cera. Questa operazione pone Tono nel solco di una generazione che porta la scultura italiana a dialogare con le pratiche artistiche internazionali, mantenendo però radici solide nella tradizione.

Conclusioni: la scultura come esperienza sensibile e intellettuale
“MW21” di Attilio Tono è molto più di una scultura: è un’esperienza estetica che ci parla del rapporto tra fragilità e solidità, tra luce e opacità, tra tempo e memoria. In un formato ridotto ma potentissimo, l’opera dimostra come la scultura contemporanea italiana possa rinnovare la tradizione classica trasformandola in una riflessione attuale e universale.
Per chi colleziona arte, “MW21” rappresenta un’occasione di avvicinarsi a un artista di respiro internazionale, capace di muoversi tra Milano e Berlino senza mai dimenticare le radici della grande tradizione scultorea italiana.




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